Sunday, February 12, 2012

'Ndrangheta: arrestato da carabinieri boss rocco aquino - ANSA.it

ROMA - Il boss della 'Ndrangheta Rocco Aquino e' stato arrestato dai carabinieri a Gioiosa Ionica. Aquino era inserito nella lista dei cento latitanti di massima pericolosita'.

E' stato sorpreso all'interno di un bunker realizzato nel sottotetto della sua abitazione, a Marina di Gioiosa Ionica, Rocco Aquino, 52 anni detto "il colonnello", il boss della 'ndrangheta arrestato dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria. Aquino era latitante dal 13 luglio 2010 quando sfuggi' alla cattura nell'ambito dell'operazione Crimine condotta dalle Dda di Reggio Calabria e Milano contro cosche operanti in Calabria e Lombardia con l'arresto di oltre 300 persone. Rocco Aquino è ritenuto il capo storico della omonima famiglia di 'ndrangheta. Per lui, il procuratore aggiunto della Dda reggina, nel processo in abbreviato a 120 persone, ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione. I particolari dell'arresto saranno resi dai carabinieri in una conferenza stampa in programma domani alle 10 al Comando provinciale ed alla quale parteciperà il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, che ha coordinato le indagini insieme al pm Maria Luisa Miranda.

Al momento dell'irruzione dei carabinieri, Aquino si è arresto senza opporre alcuna resistenza. Le indagini hanno confermato l'usanza dei boss della 'ndrangheta di vivere la latitanza nei propri territori e quando possibile, come nel caso di Aquino, addirittura in casa propria. Consapevole dei controlli delle forze dell'ordine, che hanno già portato alla scoperta di numerosi bunker, il boss aveva pensato di proteggersi facendosi realizzare il rifugio non sottoterra o tra le pareti, come avviene normalmente, ma in alto, nel sottotetto della casa. Una precauzione che però non gli è servita.

''E' stata un'indagine che ha richiesto una tecnologia avanzata e l'elite dei carabinieri e solo grazie a questa elite l'abbiamo portata a termine". Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ha commentato l'arresto del boss Rocco Aquino. Le indagini sono state condotte dai carabinieri dal Ros, dal Gruppo di Locri e dai "cacciatori" e sono state, ha aggiunto Gratteri, "di altissimo livello tecnico".


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1 comment:

  1. Contesto l’articolo perché in parte non vero. E' vero invece ad alcuni personaggi della magistratura e dei carabinieri in Calabria sembra faccia comodo creare dei personaggi criminali, come nel caso di Rocco Aquino. Noi calabresi siamo soggiogati da alcuni signori che abusano del potere conferito loro dallo Stato sapendo che nessuno mai si opporrà. Vi elencherò una serie di argomenti a riprova di ciò che dico.

    A. Vi siete mai chiesti come mai quando arrestano qualcuno in Calabria dicono sempre che si tratta di un boss o super boss, pericolosissimo latitante?

    • Ebbene Rocco Aquino è così pericoloso da essere a tutt’oggi incensurato? E doveva arrivare all’età di 52 anni per essere pericolosissimo ?
    • Rocco Aquino era irreperibile perché colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’operazione Crimine perchè innocente;
    • Le indagini fatte non rivelano nessun reato commesso da Aquino, c’era a suo carico solo qualche intercettazione ambientale neanche certa, in cui non si parlava di reati da commettere;
    • Il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria dottor Nicola Gratteri riferiva che per la sua cattura erano state fatte delle indagini ad altissimo livello tecnico e che a corredo di ciò c’era anche l’élite dei carabinieri;
    • Ma queste indagini di altissimo livello tecnico non sono state in grado di portare ad accuse concrete contro Rocco Aquino, e si basano solo su intercettazioni ambientali prive di riscontro;
    • Per trovare un uomo nella soffitta di casa sua ci voleva tutta questa élite? La legge italiana non dice che qualcuno, anche se carabiniere, si possa introdurre con telecamere in casa altrui scavalcando muri e rompendo finestre e distruggendo suppellettili. Lo affermo perché ho toccato personalmente con mano tali situazioni, infatti durante una perquisizione dei carabinieri effettuata a casa di mia madre (preciso: abitazione differente da quella di Rocco Aquino) un carabiniere dei cacciatori commise abusi nei miei confronti e io mi recai in Procura a querelarlo: il procedimento al momento sta andando avanti.
    • Poi si scrive di maxi sequestro di beni però non hanno scritto che il sequestro è andato a vuoto perché i beni risultavano di provenienza lecita, e non illecita, come hanno dichiarato, e gli italiani tutti paghiamo milioni e milioni di euro di risarcimenti danni e di indagini a vuoto, ed invece qualcun'altro si vende i libri e guadagna , va nelle scuole è fà lezioni di legalità e guadagna ecc.ecc.
    .
    È grave che un magistrato difenda l’operato illegale di un carabiniere.
    Purtroppo spesso e volentieri vengono inviati alla stampa articoli totalmente falsi per creare così dei mostri, in modo da acquisire consensi e convincere l’opinione pubblica che l’operato di certi magistrati sia nel rispetto delle regole efacendone degli eroi.
    Consapevole delle sanzioni penali nel caso di dichiarazioni mendaci, le porgo i più cordiali saluti.

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