Thursday, February 9, 2012

Agguato a Torrevecchia giustiziato nel garage - La Repubblica

di EMILIO ORLANDO e MARIA ELENA VINCENZI

Agguato a Torrevecchia giustiziato nel garage

UN colpo alla testa mentre chiudeva il cancello del cortile per uscire sulla sua Mercedes. E non c'è stato niente da fare. è morto così, nel giro di pochi minuti, Mario Maida, 61 anni, freddato ieri sera in via di Torrevecchia da un uomo con un giubbotto nero e un cappellino bianco poi fuggito via verso via Andersen, zona difficile e poco lontana, dove ci sono i palazzi popolari. Ora è caccia al killer, che sapeva chi cercare e l'ora migliore per uccidere.

IL LUOGO DELL'AGGUATO
"MALA SCATENATA, NESSUNO FERMA LA MATTANZA"
IL QUINTO OMICIDIO DALL'INIZIO DELL'ANNO

Maida viveva proprio lì in via di Torrevecchia 479 dove, subito dopo l'agguato, è stato trovato senza vita sull'asfalto dai suoi familiari che hanno sentito lo sparo e si sono precipitati in strada. Pochi minuti dopo, a qualche centinaia di metri la polizia, subito intervenuta, ha fermato un uomo, con giaccone nero e cappello bianco. Corrispondeva esattamente alla descrizione fatta dai testimoni, ma non era lui.

Niente pistola, nessuna traccia di polvere da sparo sulle mani e alibi di ferro. E le ricerche, guidate dalla squadra mobile di Vittorio Rizzi, sono ripartite. Indagini che non saranno facili: in strada, a parte qualcuno che ha visto un uomo fuggire, nessuno sembra avere altri dettagli da aggiungere.

D'altronde, quella è una zona da sempre piuttosto "complicata". Nessuna pista, per il momento, è esclusa, ma tutto fa pensare a un agguato, forse a un regolamento di conti. Un'ipotesi accreditata anche dal passato della vittima che, nel 2005, era stato arrestato per l'omicidio di suo nipote, Andrea Bennato, 30 anni. Un rapporto familiare difficile culminato in una sparatoria in strada, proprio a Torrevecchia: un colpo alla schiena e il giovane ebbe la peggio. Potrebbe essere questa la strada da seguire. D'altronde la dinamica parla chiaro: il killer sapeva chi cercava e, probabilmente, anche quando cercarlo.
?Ancora un agguato in città. L'uomo di 61anni fu arrestato nel 2005 per l'omicidio del nipote. L'assassino gli ha sparato alla testa Gli investigatori: "Un regolamento di conti"
EMILIO ORLANDO
MARIA ELENA VINCENZI
UN colpo alla testa mentre chiudeva il cancello del cortile per uscire sulla sua Mercedes. E non c'è stato niente da fare. è morto così, nel giro di pochi minuti, Mario Maila, 61 anni, freddato ieri sera in via di Torrevecchia da un uomo con un giubbotto nero e un cappellino bianco poi fuggito via verso via Andersen, zona difficile e poco lontana, dove ci sono i palazzi popolari. Maila viveva proprio lì in via di Torrevecchia 479 dove, subito dopo l'agguato, è stato trovato senza vita sull'asfalto dai suoi familiari che hanno sentito lo sparo e si sono riversati in strada.
Pochi minuti dopo, a qualche centinaia di metri la polizia, subito intervenuta, ha fermato un uomo, con giaccone nero e cappello bianco. Corrispondeva esattamente alla descrizione fatta dai testimoni, ma non era lui. Niente pistola, nessuna traccia di polvere da sparo sulle mani e alibi di ferro. E le ricerche, guidate dalla squadra mobile di Vittorio Rizzi, sono ripartite: è caccia al killer. Indagini che non saranno facili: in strada, a parte qualcuno che ha visto un uomo fuggire, nessuno sembra avere altri dettagli da aggiungere.
D'altronde, quella è una zona da sempre piuttosto "complicata". Nessuna pista, per il momento, è esclusa, ma tutto fa pensare a un agguato, forse a un regolamento di conti. Un'ipotesi accreditata anche dal passato della vittima che, nel 2005, era stato arrestato per l'omicidio di suo nipote, Andrea Bennato, 30 anni. Un rapporto familiare difficile culminato in una sparatoria in strada, proprio a Torrevecchia, in cui, per un colpo alla schiena, il giovane ha avuto la peggio. Potrebbe essere questa la strada da seguire.
D'altronde la dinamica parla chiaro: il killer sapeva chi cercava e, probabilmente, anche quando cercarlo.?


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