Tuesday, February 21, 2012

Fornero: ok all'apprendistato come contratto di ingresso - Europaquotidiano.it

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Lavoro - è partito bene il negoziato tra governo e parti sociali. Dell'articolo 18 si parlerà soltanto alla fine è andata bene. Il giudizio positivo sul round di ieri in sala Verde è diffuso, anche se ognuno degli attori sottolinea un aspetto piuttosto che un altro. Tuttavia, molto apprezzata è stata l’assicurazione venuta da Elsa Fornero: ?Nessun aut aut?. Tre i punti fermi emersi: primo, sì del governo a considerare l’apprendistato come modello contrattuale di ingresso nel mondo del lavoro (così come indicato nel documento che sindacati e imprese avevano consegnato al governo nella prima riunione); secondo, la trattativa entrerà subito nel concreto a partire dagli ammortizzatori sociali. In proposito, per le imprese piccole e piccolissime resteranno quelli attuali, ma occorrerà organizzare un sistema assicurativo di tutele; terzo, della flessibilità in uscita e dell’articolo 18 si parlerà solo alla fine.
Sulla base di questi criteri, governo e parti sociali torneranno a vedersi lunedì prossimo, questa volta al ministero del welfare. A palazzo Chigi si tornerà nella fase finale. Non è stata affrontata la questione dei cosiddetti “esodati”, le decine di migliaia di lavoratori (secondo la Cisl circa 60mila) che rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a seguito dell’ultima riforma pensionistica. Fornero ha stralciato il tema dal milleproroghe affermando che esso sarà trattato in altro provvedimento; i sindacati preferirebbero che la questione fosse affrontata al tavolo, ma il ministro ritiene che la cosa riguardi il parlamento. La camera se ne era occupata trovando una soluzione solo parziale e al senato è arrivato lo stop del ministro.
Sull’incontro di ieri ci sono da registrare i timori di Confindustria circa un ?aumento della burocrazia ? sull’apprendistato: il riferimento è alle penalizzazioni cui ha fatto cenno Fornero per chi usasse questa tipologia contrattuale solo per i risparmi economici che consente, senza poi fare davvero formazione.
Emma Marcegaglia ha anche messo in chiaro che le imprese non possono assolutamente caricarsi un aumento del costo del lavoro. ?Dire di non essere disponibili ad un aumento del costo del lavoro vuol dire ragionare sul mantenimento della precarietà? ha commentato Susanna Camusso.
Sull’articolo 18, resta il “no” della leader della Cgil, che ha confermato l’apertura a rivedere i tempi di durata dei processi, posizione inaspettatamente condivisa ieri da Maurizio Landini, che su Fiat e articolo 18 ha proclamato uno sciopero di otto ore per il 9 marzo. ?Spero – è stato il commento di Raffaele Bonanni – nella ragionevolezza di imprenditori, governo e forze politiche, e dello stesso sindacato?. Il leader della Cisl è convinto che i sindacati debbano trattare su tutto e non lasciare il governo a decisioni unilaterali.

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