Monday, February 13, 2012

Il mistero del complotto per uccidere il Papa Chi ha dato il ... - il Giornale

C'è un fondo di verità nello scoop del Fatto quotidiano sul complotto contro il Papa, o è solo una "bufala" montata ad arte? E da chi? Sono molti gli interrogativi senza risposta. La notizia del documento riservato, circolato nelle stanze del Vaticano, che ipotizza la morte di Benedetto XVI entro novembre 2012, ha destato scalpore. Il testo è scritto in tedesco "in modo da farlo circolare il meno possibile" (ma il tedesco non è l'arabo o il cinese!) e, secondo il quotidiano, sarebbe autentico. "Quelle pagine esistono e nessuna smentita potrà cancellarle", assicura il direttore Antonio Padellaro nel suo editoriale.

La Santa Sede ha subito smentito la notizia: "Si tratta evidentemente di farneticazioni che non vanno prese in alcun modo sul serio. Siamo alla follia", ha detto il gesuita Federico Lombardi, portavoce del Vaticano. "Pubblicate quello che credete - ha detto Lombardi parlando con Il Fatto - ma vi prendete una responsabilità. Mi sembra una cosa talmente fuori dalla realtà e poco seria che non voglio nemmeno prenderla in considerazione".

"Un atteggiamento - scrive Marco Lillo, il giornalista che ha firmato lo scoop - di totale negazione dei fatti che appare discutibile perché il documento pone quesiti importanti non solo sulla salute e la sicurezza del Papa ma anche sulla situazione a dir poco sconcertante in cui versa la Chiesa".

Il documento, datato 30 dicembre 2011, sarebbe anonimo. A portarlo in Vaticano è stato il cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos a inizio gennaio, consegnandolo alla segreteria di Stato. Nel documento si ricostruirebbe il viaggio compiuto in Cina dal cardinale arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, nel 2011 e si riporterebbero alcune rivelazioni fatte dallo stesso porporato ai suoi interlocutori. Romeo avrebbe parlato della possibile morte del pontefice nel giro di un anno e nel documento si farebbe esplicito riferimento di un "complotto di morte". Romeo parlerebbe anche dell'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, come possibile successore del Papa.

L'arcivescovo di Palermo in una nota definisce "del tutto privo di fondamento" quanto gli viene attribuito dal Fatto. "Appare tanto fuori dalla realtà - aggiunge - da non dovere essere preso in alcuna considerazione". Quanto al suo viaggio in Cina, avvenuto nel novembre 2011, Romeo precisa: "Sul mio breve soggiorno, privato, che si è limitato alla sola città di Pechino, sono stati opportunamente prevenuti, come da prassi, i competenti uffici della Santa Sede".

Non sappiamo cosa ci sia di vero nello scoop del Fatto. Il documento, come assicura Padellaro, esiste. Resta da capire chi lo abbia confezionato e fatto girare e per quale motivo. Che un uomo di 85 anni possa morire nel giro di un anno è un'ipotesi che rientra nel novero delle possibilità. Ovviamente stiamo parlando di morte naturale. Altra cosa è il "complotto" per uccidere il Santo Padre. Il documento, a onor del vero, ricorda le trame segrete che abbondano nel serial tv i Borgia, trasmesso qualche mese fa da Sky. Qualcuno sottolinea i rapporti conflittuali tra Joseph Ratzinger e il suo segretario di Stato, Tarcisio Bertone, con il Papa che, in segreto, avrebbe già scelto il nome del suo successore, perché "più vicino alla sua personalità". Ma appare ardita come tesi, anche perché se è vero che il Papa può aggiungere (e l'ha già fatto) nuovi cardinali al futuro Conclave, di certo non può vincolarli alla scelta del suo successore. Lasciar intendere poi, per avvalorare la tesi del complotto, che in seno alla Chiesa esistano diversi "orientamenti", è come sfondare una porta aperta: è così da sempre.


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