A Bologna ad esultare è il sindacato di base Usb, che sembra aver beneficiato più degli altri di un aumento del 10 per cento circa dei dipendenti che sono andate alle urne in Comune rispetto alle precedenti elezioni di cinque anni fa. I risultati, forniti dalla stessa sigla, vedono l’Unione sindacale passare dal 17 al 27 per cento, con 798 voti sui 2.978 andati alle urne, mentre la Cgil resta il primo sindacato pur perdendo la maggioranza assoluta con 1.360 voti e il 45,6% dei consensi (era al 52%). ?Ma con 20 punti di distacco sul secondo sindacato?, sottolinea il segretario della Funzione pubblica Cgil Michele Vannini. Segue la Cisl con 317 voti e la Uil con 163. ?Il sindaco Merola dovrebbe cominciare a riflettere?, esulta Massimo Betti di Usb.
La Cgil si conferma primo sindacato a Bologna e provincia tra i dipendenti pubblici, andando particolarmente bene negli enti locali (conquista dopo 11 anni la maggioranza a San Lazzaro, per esempio, e mantiene il primo posto in Provincia e Regione), nel settore scuola e università (all’Alma Mater è al 47% con un aumento di 4 punti, mentre fa +8% negli enti di
ricerca). Meno bene fa nella sanità, dove pur registrando flessioni resta primo sindacato all’Ausl e al Sant’Orsola, mentre la Cisl conferma la maggioranza dei consensi al Rizzoli, dove però cresce l’autonomo Fsi e la Ugl sorpassa la Cgil con 109 voti contro 96.E' proprio la carica degli autonomi a segnare il comparto sanità. ?Un risultato che merita una riflessione?, ammette Vannini. Comunque soddisfatta la Cisl. ?Confermiamo la nostra presenza nonostante i tempi difficili?, commenta Enrico Bassani della Fp Cisl.
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