Thursday, March 29, 2012

Monti avverte: «Se il Paese non è pronto il governo non tirerà a ... - Il Messaggero

Monti al suo arrivo in Corea dal nostro inviato Alberto Gentili
SEUL - Sar? stato il lungo viaggio, sar? stata la notte insonne sull’aereo che da Milano l’ha portato nella capitale coreana per il vertice sulla sicurezza nucleare. Ma Mario Monti, dopo un carosello di incontri bilaterali, rivela senza sfumature la sua insofferenza verso il Pd e il Pdl. Verso chi lo strattona da una parte e dall’altra: ?Se il Paese non si sente pronto per un buon lavoro, non chieder? certo di continuare. Ma qui non si tratta del Paese, i cittadini hanno dimostrato di saper accettare responsabilmente i sacrifici...?.

Uno sfogo che il professore, determinato a non veder sfigurata e ?ridotta in polpette? la riforma del mercato del lavoro, avrebbe voluto evitare. Ma incalzato dalle domande dei giornalisti, prima rinvia la risposta. Poi, alla fine della conferenza stampa, fa scattare l’affondo citando una vecchia massima di Giulio Andreotti: ?Un illustrissimo uomo politico diceva che ? meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Per noi questo non vale, il nostro obiettivo ? molto pi? ambizioso della durata fino al limite invalicabile del 2013, ? fare un buon lavoro?.

Ebbene, il professore sembra cominciare a temere che ci? non sia possibile. E minaccia lo strappo. ?Mi chiedete quale sia il mio rating di stabilit? dopo che perfino Casini ha parlato di rischio-crisi? Volete sapere se sono indebolito? Rifiuto il concetto stesso di crisi. Qui mi ? stato chiesto di svolgere un’azione nell’interesse del Paese. Dunque...?. Ad irritare Monti non sono solo le barricate del Pd. Nell’intervista ieri al Messaggero, Angelino Alfano ha paventato il rischio che lo stop alla riforma possa compromettere i risultati raggiunti.

Garbata ma caustica la replica: ?Non sono critico ma grato ad Alfano e a chi dice che la riforma va approvata il prima possibile e cos? com’?. Mi si rimprovera per? di non aver fatto un decreto. Ma c’? stato il capo dello Stato, di cui non ne discuto la valutazione, e c’? stata la volont? di arrivare quanto prima al varo della legge?. Ancora, quasi in un verbale della trattativa: ?Se per avere il decreto avessi dovuto mettere d’accordo tutti, avremmo impiegato mesi. Se fossi stato pi? comprensivo verso la Cgil, avrei avuto la reazione della Confindustria. Avremmo impiegato pi? tempo e avuto qualit? al ribasso?. Insomma, ?non si poteva avere insieme un risultato incisivo e un decreto. E noi abbiamo fatto una scelta di qualit?. Anche se ora la riforma rischia di impantanarsi in Parlamento: ?Too little, too late (troppo piccola e troppo tardi, ndr) sarebbe stato sbagliato, come sbagliato sarebbe stato too much, too soon, too toughly (troppo, troppo presto e troppo duro). Noi abbiamo scelto much soon (molto subito). Altre strade, per soddisfare il desiderio di decisionismo, avrebbero prodotto effetti controproducenti?.

Monti ? ben lontano dal gettare la spugna. Piuttosto ? pronto a bypassare i partiti: ?Ora il mio dovere ? spiegare la riforma ai cittadini e al Parlamento per arrivare il pi? vicino possibile al testo che abbiamo disegnato. Anche se ? difficile prevedere l’esito finale?. Con un rimpianto: aver dovuto fare in fretta a causa dell’emergenza economica. ?In Germania la riforma del lavoro l’hanno fatta in dieci anni con consultazioni senza fine. Sarebbe piaciuto anche a me?. Perch?, come ha rivelato alle tre e mezza del mattino a bordo dell’aereo del 31? stormo, sente ?il peso di decisioni non facili? dettate dalla ?grave situazione dell'Italia?.

E qui, Monti, fa scattare il racconto di un aneddoto: ?Nei miei incontri con i rappresentanti di India, Canada, Singapore, Turchia rivelo apprensione e incertezza su cosa potrebbe accedere dopo il 2013. Mi dicono: siamo pronti a investire nei vostri titoli, ma cosa succeder? dopo le elezioni? Torner? la politica tradizionale? Io li rassicuro, dico ci? che sta accadendo sta insegnando anche ai partiti che i cittadini italiani sanno essere responsabili e accettare senza eccessive reazioni sacrifici pesanti. Dopo questo test, anche i partiti sapranno che l’opinione pubblica non chiede promesse fatte per rastrellare consenso, ma una buona azione di governo?.

Marted? 27 Marzo 2012 - 08:47??? Ultimo aggiornamento: 12:45
Commento inviato il 27-03-2012 alle 13:57 da mallus

Commento inviato il 27-03-2012 alle 13:56 da pilatusso

Commento inviato il 27-03-2012 alle 13:49 da lucio

Commento inviato il 27-03-2012 alle 13:37 da arobbiola1

Commento inviato il 27-03-2012 alle 13:20 da Sandro


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