Sunday, April 22, 2012

Lega: l'affitto di Calderoli e le spese di Reguzzoni scatenano la ... - AGI - Agenzia Giornalistica Italia

Lega: laffitto di Calderoli e le spese di Reguzzoni scatenano la bagarre

17:27 19 APR 2012

(AGI) - Roma, 19 apr. - E' bastato leggere sul cellulare la dichiarazione del deputato leghista Gianluca Pini a Omnibus per fare andare su tutte le furie il capogruppo del Carroccio alla Camera Gianpaolo Dozzo. Pini aveva sollevato la questione delle spese sostenute dall'ex capogruppo Marco Reguzzoni con la carta di credito del gruppo. Dozzo, nel leggerla, ha messo da parte le buone maniere e a Pini, che proprio in quel momento gli passava accanto, ha gridato: "Che hai fatto?".

Calderoli furioso, "mi infangano dopo che ho lavorato tanto"

Dopo di che lo ha preso sotto braccio e accompagnato nel cortile di Montecitorio dove, seduti su una panchina, i due si sono chiariti. Ma e leggere la mail con la dichiarazione di Pini e' stata anche la triumvira Manuela Dal Lago che, al contrario del suo capogruppo, non ha posto freni al'ira nei confronti di Pini arrivando a esclamare: "Sei un testa di...".

GRUPPO CAMERA, PAROLE INCAUTE FANNO GIOCO NOSTRO DETRATTORI

"Le odierne dichiarazioni incaute e non documentate da parte di un nostro deputato rischiano di fare il gioco dei nostri detrattori. In un momento cosi' delicato della vita del movimento e' quanto mai necessario pesare le parole ed essere uniti" si legge in un comunicato del gruppo della Lega Nord alla Camera. (AGI) .

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Saturday, April 21, 2012

Sonia Alfano prima presidente della Commissione europea antimafia - Corriere della Sera

Due siciliani alla guida della lotta alla criminalit? organizzata in europa

Sonia Alfano prima presidente
della Commissione europea antimafia

La figlia del giornalista ucciso da Cosa Nostra
guider? l'organismo appena istituito:
?Li staneremo, anche fra i "colletti bianchi"?

Sonia Alfano eurodeputato Idv, presidente della Commissione antimafia europeaSonia Alfano eurodeputato Idv, presidente della Commissione antimafia europea PALERMO - L’Europa fa sua la lotta alla mafia, il Parlamento di Strasburgo nomina la prima Commissione europea antimafia appena istituita e, come primo presidente, viene eletta Sonia Alfano, l’eurodeputata dell’Idv arrivata dalla Sicilia, da quella scandalosa Barcellona Pozzo di Gotto dove nel 1993 fu ucciso il padre, Beppe, un giornalista dalla schiena dritta. Un doppio risultato per l’Italia che fra i 45 componenti della commissione piazza accanto a Sonia Alfano, come primo di quattro vice presidenti, un altro siciliano, Rosario Crocetta, l’ex sindaco di Gela, tessera Pd, protagonista di tante battaglie anche vicino al nuovo corso di Confindustria.

ITALIANI IN PRIMA FILA – Qualcuno mugugna per questa doppia guida targata Italia, ma ? la stessa Alfano a sciogliere ogni polemica: ?Ci accusate sempre di avere esportato il peggio e stavolta mettiamo a disposizione tutta la competenza acquisita da siciliani che hanno vissuto le tragedie sulla propria pelle?. Ma importanti sono gli obiettivi da raggiungere, come spiega la neo presidente: ?Lavoreremo subito a un piano di contrasto al crimine organizzato, alla corruzione, al riciclaggio di denaro per giungere a un testo unico antimafia e consentire il varo di direttive capaci di aggredire i patrimoni dei mafiosi in tutti i Paesi europei...?.

COLLETTI BIANCHI - Siamo alla prospettiva di clonare una legge italiana come quella voluta da Pio La Torre, ucciso il 30 aprile di trent’anni fa, ma varata solo dopo il sacrifico del prefetto Dalla Chiesa. Proprio a questa storia segnata da tanti sacrifici si richiama Sonia Alfano puntando il dito contro i fiancheggiatori dei boss: ?Dobbiamo cercare di stanarli ovunque si nascondano in Europa, soprattutto fra i "colletti bianchi", con massimo rigore contro chi macchia le istituzioni, contro chi le inquina e le piega ai propri interessi. Considerando tutto questo una aggravante. Agendo in piena sintonia fra autorit? giudiziarie, apparati investigativi e agenzie come Europol, Interpol, Eurojust, Olaf, l’ufficio antifrodi, Corte dei conti europea...?.

CONFINI MAFIOSI - L’unione delle forze in campo ? l’obiettivo della Alfano: ?Bisogna che dentro tutti gli Stati membri si parli la stessa lingua nella lotta al crimine. L’Europa ha perso tempo nel prendere coscienza, mentre la mafia non ha mai considerato un problema i confini geografici. Per fare questo ascolteremo procuratori dei vari Paesi, gli investigatori, le associazioni che si occupano di contrasto al crimine?.

POLEMICHE SICILIANE - Restano lontane da Strasburgo le polemiche siciliane che hanno diviso il fronte antimafia soprattutto sulla tornata elettorale di Palermo dove Rita Borsellino, anche lei eurodeputata e componente della stessa commissione europea, ? stata contrastata come candidato sindaco dalla Alfano e da Crocetta, entrambi sostenitori di Fabrizio Ferrandelli e adesso contrari a Leoluca Orlando. ?? stata Rita la prima a venirmi incontro congratulandosi con un bacio?, rivela la Alfano.

POTERI A BRUXELLES – Sui poteri della Commissione antimafia evita ogni equivoco la stessa neopresidente: ?Non vogliamo sostituirci a nessuno. Noi vogliamo consegnare gli strumenti legislativi alla Commissione Europea di Bruxelles perch? su dati concreti proceda alle necessarie direttive?.

FIERA DEL PADRE – Lavorer? per oliare i meccanismi europei della giustizia Sonia Alfano, anche se il massacro di suo padre ? rimasto sostanzialmente privo di giustizia, con processi fatti e smontati, polemiche infuocate contro alcuni magistrati, assassini e mandanti in libert?. Non a caso dice che il primo pensiero al momento dell’elezione ? andato al cronista caduto sotto casa: ?Voglio essere una figlia all’altezza del padre che ho avuto?.

LA CASTA DEI GIUDICI - Per farlo ? pronta ad azioni incisive, in ogni direzione: ?So che da oggi c’? qualcuno che non dormir? sereno. Alcuni sanno benissimo che per noi, per me, ? l’occasione per rispondere con visite mirate ai ritardi di quanti amministrano male la giustizia. Ci sono uffici in cui scatta una sorta di auto protezione degli stessi magistrati. Come fossero una casta che si auto protegge. Penso per esempio al distretto di Messina e a quello di Catania dove bisogner? accendere qualche riflettore?.

Felice Cavallaro18 aprile 2012 | 22:46? RIPRODUZIONE RISERVATA


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Indagine Gianpi-Lavitola anche Berlusconi indagato da pm baresi ... - La Gazzetta del Mezzogiorno

Indagine Gianpi-Lavitola
anche Berlusconi
indagato da pm baresi
?Pagò per mentire?BARI -?L’ex premier Silvio Berlusconi è indagato a Bari nel caso Lavitola. L’accusa: insieme al faccendiere napoletano, il Cavaliere avrebbe indotto Gianpaolo Tarantini a mentire sulle feste a base di escort. L’altroieri il procuratore aggiunto Pasquale Drago ha fatto notificare a Lavitola, nel carcere di Poggioreale, il decreto di proroga delle indagini emsso dal gip in cui è indicato anche il nome di Silvio Berlusconi. Il reato è quello previsto dall’articolo 377 bis: induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria.?

Un’ipotesi, a dirla tutta, che non ha mai convinto del tutto la magistratura barese. Basti pensare a cosa accadde quando il fascicolo venne trasmesso in Puglia dai colleghi napoletani, che inizialmente avevano indagato Lavitola e Tarantini per estorsione ai danni di Berlusconi. La procura di Bari aveva chiesto la revoca della misura cautelare disposta a Napoli per Lavitola lo scorso settembre. Ma il gip disse di no. E solo allora l’accusa chiese l’arresto per il faccendiere, riformulando il capo di accusa da estorsione a induzione a mentire all’autorità giudiziaria.?

Ieri Lavitola, nel carcere di Poggioreale dove è detenuto da lunedì scorso, ha risposto per due ore al gip del Tribunale di Napoli, che ha condotto per rogatoria l’inter rogatorio di garanzia relativo alle accuse baresi. Lavitola ha prima risposto per cinque ore alle accuse ipotizzate dai pm napoletani (i finanziamenti pubblici ottenuti dalla cooperativa ?International Press?, inchiesta in cui è indagato, tra gli altri, il senatore Pdl Sergio De Gregorio e le presunte tangenti a esponenti del governo di Panama per gli appalti delle carceri ?modulari?), poi per altre due ore ha parlato delle accuse ?baresi?. Quest’ultima vicenda ruota intorno agli 800mila euro che Gianpi Tarantini ha percepito da Berlusconi. Soldi che, secondo l’accusa, sarebbero stati erogati per indurlo a non far emergere il ruolo del Cavaliere sulle feste a base di escort: ?Berlusconi -?spiegò Tarantini - non sapeva che le ragazze venivano pagate, pensava che fossero solo mie amiche?.?

Sul punto, a quanto pare, avrebbe mentito. Lavitola, che si è consegnato alla giustizia lunedì scorso dopo mesi di latitanza dorata in Sud America, avrebbe avuto il ?ruolo di intermediario tra Silvio Berlusconi (...) e Gianpaolo Tarantini? e ha tenuto una condotta che deve ?essere valutata in termini di concorso nel reato?. Questa almeno la tesi del Riesame di Bari (il 27 aprile se ne discuterà in Cassazione).?

?Non vi è dubbio - scrissero tra l’altro i giudici della Libertà - che le dichiarazioni rese dal Tarantini davanti all’autorità giudiziaria di Bari in data 29 e 31 luglio 2009 risultano essere reticenti relativamente al coinvolgimento del premier e a tratti addirittura mendaci, determinando in tal modo, alla stregua dell’illustrato orientamento della Suprema Corte, la consumazione del reato di cui all’articolo 377bis del Codice penale, posto in essere da Silvio Berlusconi? . Secondo quanto ha sempre sostenuto Tarantini, Berlusconi non sapeva che quelle donne fossero prostitute; secondo i magistrati baresi, invece, emerge dagli atti la consapevolezza dell’allora capo del governo di avere rapporti sessuali con escort. Oltre a Lavitola, dunque, adesso è indagato anche Berlusconi. [g. l. - m.s.]

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Maroni su Facebook: Belsito come Al Capone. E posta la foto - Il Messaggero

Al Capone e Belsito ROMA - La foto dell'ex tesoriere Francesco Belsito messa al fianco di quella del celebre gangster Al Capone nella ''vignetta'' realizzata dal settimanale Panorama ? stata postata da Roberto Maroni sul suo profilo Facebook. ?Consiglio la lettura di Panorama non solo per le puttanate che Belsito dice su di me (e ne pagher? le conseguenze, tanto lui i diamanti ce li ha ...), ma anche per questa deliziosa vignetta che il settimanale ci regala - scrive l'esponente leghista - . Padania libera da ladroni e dossieristi. Viva la grande Lega!!!?

Gioved? 19 Aprile 2012 - 17:23

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Friday, April 20, 2012

Dl fiscale, la Camera vota la fiducia con 459 sì - Il Sole 24 Ore

Dl fiscale, la Camera vota la fiducia con 459 s? - Il Sole 24 ORE@import "http://c.res.24o.it/css2010/reset.css?v1.0000";@import "http://c.res.24o.it/css2010/grid.css?v1.0000";@import "http://c.res.24o.it/css2010/jquery_ui.css?v1.0001";@import "http://c.res.24o.it/css2010/styles.css?v1.0005";@import "http://c.res.24o.it/css2010/type.css?v1.0000";@import "http://c.res.24o.it/css2010/article2011.css?v1.0008";@import "http://c.res.24o.it/css2010/css_aggiunte.css?v2.0080";@import "http://c.res.24o.it/css2010/popups.css?v1.0002";@import "http://c.res.24o.it/css2010/microsite.css?v1.0001";@import "http://c.res.24o.it/css2010/commenti2010.css?v1.0006"; House AdHouse AdfacebooktwitterrssArgomenti del SolePersoneAziendeLe nostre FirmeLe parole chiaveOpenDataBLOGDossier24lettureNewsletterVersione DigitaleServiziMappeMeteo24MobileCerca AvvocatoAbbonamentiMutuiTrova CasaPrestitiTrova autoGiochiWidgetHouse24Tutti i serviziBanche DatiCasa24Motori24Plus24Arteconomy24Moda24Luxury24Viaggi24Salute24Job24In primo pianoNotizieBlogRicerca AnnunciStrumentiFormazioneScuole in vetrinaDiritto24AltriAmerica24Fiere24Meteo24House AdHouse AdNewsNewsQuotazioni

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In questo articolo

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Argomenti:Fisco | Inail | Italia | Commissione Bilancio | PDL | Giancarlo Giorgetti | Inps | Montecitorio | Camera dei deputati

Storia dell'articoloChiudi

Questo articolo ? stato pubblicato il 19 aprile 2012 alle ore 08:09.

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Pisanu lancia la fronda "Oltre il Pdl" Bersani: "L'intesa Abc non ... - La Repubblica

Pier Luigi Bersani?(ansa)

ROMA - Giornata di grandi manovre dei partiti in vista delle prossime elezioni. L'ex ministro dell'Interno, Beppe Pisanu, lancia una fronda interna al Pdl: primo firmatario di un documento sottoscritto anche da Lamberto Dini e da altri 27 senatori del gruppo di Berlusconi. "Guardando e ascoltando al di là del Pdl - si legge - noi avvertiamo che molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti a unire le loro forze e ad avanzare, tutti insieme, una nuova proposta politica".

Proposta messa nero su bianco in una sorta di manifesto, un documento di quattro pagine articolato in sei capitoli. Il primo capitolo riguarda la "Crisi dei partiti e questione morale": "Non c'è nulla di più distruttivo e avvilente -si legge - del vuoto politico, cioè della perdita di identità, di progetto e iniziativa. Ma i partiti sono indispensabili e perciò dobbiamo ricostruirli. Se non li rinnovassimo, in qual modo potremmo ripresentarci alle elezioni del 2013 Con il vecchio e diruto bipolarismo? O in ordine sparso, al traino del governo Monti?".

Il secondo capitolo riguarda il "Pdl e' il governo Monti": "Per il partito la via politica da seguire è nelle cose: sostegno leale e critico al programma economico del governo e impulso alle riforme costituzionali e la nuova legge elettorale".

Il titolo del terzo capitolo è "Riforme costituzionali e legge elettorale":

"Consideriamo prioritaria la calendarizzazione delle proposte elaborate dai tecnici della maggioranza -si legge nel testo-. Consideriamo poi il progetto di una legge elettorale proporzionale a effetto maggioritario perché ci sembra funzionale alla ricomposizione del sistema politico"

Il quarto capitolo, "Unione liberaldemocratica, bipolarismo maturo e pluralismo", sottolinea come "molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare tutti insieme una nuova proposta politica. L'unificazione può trovare il punto di innesco proprio nella nuova legge elettorale".

Il capitolo quinto, "Andare oltre il Pdl", indica le prospettive: "Siamo convinti - si legge nel testo - che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, a un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico. Da solo Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare. Nelle conclusioni si chiede ai parlamentari pidiellini "di discutere di questi problemi per costruire una comune linea politica".

Oltre Dini e Pisanu, il "manifesto" è stato firmato da 27 senatori: Paolo Amato, Gabriele Boscetto, Valerio Carrara, Ombretta Colli, Diana De Feo, Ulisse Di Giacomo, Claudio Fazzone, Alberto Filippi, Giuseppe Firrarello, Antonio Gentile, Cosimo Latronico, Raffaele Lauro, Simonetta Licastro Scardino, Salvatore Mazzaracchio, Giuseppe Menardi, Massimo Palmizio, Andrea Pastore, Gilberto Pichetto Frattin, Maurizio Saia, Fedele Sanciu, Giacomo Santini, Giuseppe Ferruccio Saro, Ada Spadoni Urbani, Vincenzo Speziali Paolo Tancredi, Guido Viceconte, Walter Zanetta.

Le reazioni nel Pdl. Il primo ad allontanare l'idea della "fronda interna" è Maurizio Lupi. "Ho letto il documento di Pisanu, mi sembra si rivolga al Pdl e vada nella direzione in cui stiamo lavorando in questi mesi, quella di creare un grande partito dei moderati dove si possano ritrovare cattolici, liberali e una destra moderata, nel pdl, con il pdl". Sulla stessa linea Gaetano Quagliariello: "Il documento Pisanu è un contributo affinché in questo momento di crisi possa crearsi una grande aggregazione di moderati della quale il Pdl sia l'architrave e Berlusconi un riferimento ineludibile. In questo senso, rafforza il percorso del Pdl che Angelino Alfano sta conducendo". Maurizio Gasparri: "Unire i moderati è l'obiettivo primario del Pdl, nato per questo e in campo per questo. E' l'impegno che caratterizza l'azione di Berlusconi ed è la priorità di Alfano, indicata fin dalla sua elezione a segretario del Pdl. Tutti i contributi di idee nel Pdl e da ogni provenienza che vanno in questa direzione sono utili e positivi".

Per Franco Frattini, "se l'iniziativa di Pisanu è una proposta per creare una costituente popolare, siamo nella linea di Alfano, quindi anche sulla mia. Se si tratta di fare un'altra cosa, allora ne vorrei sapere di più". Critico invece Gianfranco Rotondi: "Il contributo della storia di Pisanu e Dini è sempre fondamentale, ma è ingiusto dire che il Pdl non va lontano. Oggi i partiti sono fondati sul carisma e noi stiamo investendo su quello di Alfano".

Movimenti anche nel Terzo Polo. Gianfranco Fini guarda con attenzione al documento di Pisanu, "perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl, cui appartengono tutti i senatori firmatari".

Intanto l'Udc accelera sulla nascita del Polo della Nazione. Nella costituente di centro, convocata per domani e presieduta da Savino Pezzotta, saranno azzerati i vertici del partito. Primo passo in vista della nascita della nuova formazione politica che potrebbe attirare anche una parte degli attuali ministri tecnici.

Per Francesco Rutelli, "si tratta di preparare la nuova aggregazione che amplierà il Terzo Polo, che sarà un soggetto politico aperto a nuove personalità, non solo agli scontenti degli altri due Poli e, tanto meno una riedizione del vecchio centro-destra o la stampella moderata a una ipotetica maggioranza di sinistra". "Sappiamo - ha aggiunto Rutelli - che dopo la crisi dell'antagonismo bipolare sta affermandosi un antagonismo antipolitico che sarebbe ancora peggiore in un momento storico in cui occorre, invece, la convergenza tra tutte le migliori forze della democrazia italiana, moderate e riformatrici. E in questo senso è importante anche l'iniziativa del senatore Pisanu. Alleanza per l'Italia riunirà martedì prossimo il Direttivo per prendere i propri orientamenti in vista della riunione nazionale del nuovo Polo. A proposito: non si chiamerà PdN", conclude Rutelli.

Intanto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dice che il rapporto con Alfano, Bersani e Casini non è assolutamente una prospettiva politica. "Abc è un atto di responsabilità e mi dispiace che venga descritto come una combriccola. Io a cena posso andarci con Casini e Alfano, certo, ma se devo scegliere, scelgo altrimenti e credo che la cosa sia reciproca". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, fa il punto sui temi caldi della politica in un'intervista a Radio anch'io. E nega che la maggioranza che sostiene Monti possa avere un futuro dopo il 2013.? "Noi - aggiunge - dobbiamo vivere in un sistema bipolare, con due polmoni. Ma possono esserci forze centrali che fanno le loro scelte e le dichiarano agli elettori, dicono se vogliono mettersi con uno piuttosto che con l'altro, come nelle democrazie normali".

Bersani sulle elezioni. Sollecitato su cosa accadrà nel 2013, anno delle elezioni legislative, al governo tecnico ed ai partiti, Bersani ha detto che si deve tornare a una guida del Paese espressa dagli elettori: "Se ci saranno dei tecnici che vogliono fare outing, sono benvenuti da ogni lato dello schieramento. Non perderanno qualche competenza diventando politici. Decideranno loro, ma certamente nel 2013 deve esserci un confronto tra soggetti politici come in tutte le democrazie". Quanto al premier Mario Monti, Bersani ha detto di non sapere se "dopo questi mesi di governo gli viene la voglia di immaginarsi fino al 2020. "Io mi trovo benissimo con? lui, penso Che sia un democratico. Ma non voglio certo tiragli la giacca. Se scoprissi un bel mattino che monti è appassionato alle prospettive politiche del pd, sarebbe una bella giornata".

Certo che il rapporto con il governo non sia facilissimo Bersani non lo nega. Anche per lo scarso ascolto che, a volte, il Pd ottiene dal governo. "Qualche volta diamo qualche buon consiglio e non siamo ascoltati". Così è stato "sugli esodati: noi l'abbiamo detto dal primo giorno" che c'era questo problema "e abbiamo suggerito un meccanismo flessibile in modo che non si perdevano quote di pensione. Non s'è fatto, adesso il problema c'è e bisogna risolverlo".

Nel pieno della bufera sul finanziamento pubblico ai partiti Bersani torna a chiedere la sospensione dell'erogazione dell'ultima tranche di rimborsi elettorali: "La tranche da 100 milioni è riferita all'anno scorso. Noi diciamo fermiamola e prima facciamo un controllo, un meccanismo di certificazione e di controllo per vedere se le cose sono a posto. "Va bene ridurre i fondi, ma il punto principale dopo le cose scandalose è andare a vedere dove sono andati i soldi". E sul tema lancia una frecciata a Beppe Grillo: "Il Movimento 5 Stelle non pensi di aver inventato l'acqua calda. E' da quando sono nato che faccio collette per il mio partito".

Meno soldi ai partiti e più controlli, su questo Bersani è d'accordo. Ma il segretario del Pd non ci sta ad essere confuso nel calderone: "Chiedo una riduzione dei finanziamenti e nuove regole, perchè devo prendermi gli insulti? Non mi sto facendo casa. Io al partito i soldi li do, non ne prendo. Serve razionalità. Non vorrei che si facesse di ogni erba un fascio. Sto spendendo i soldi del partito per mettere in formazione 2000 giovani del Sud ai quali parlo di legalità e di lavoro. Io non compro gioielli! E non voglio essere messo nel mucchio". E tanto per non lasciare spazio al dubbio, Bersani attacca: "Basterebbe la buonuscita di una decina di manager per corrispondere al finanziamento di tutti i partiti in Italia".


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Formigoni re delle Antille... - La Repubblica

Altamer Resort di Anguilla, sette stelle, uno dei pi? cari del mondo. Per tre anni consecutivi, qui il governatore andava in vacanza con gli imprenditori ciellini in affari con la Regione. Incluso Piero Dacc?, che pagava i biglietti

Le sue non erano certo "vacanze tristi e sfigate". Per il celeste governatore ad ogni Capodanno si aprivano le porte di uno scrigno prezioso, condiviso da divi come Brad Pitt o da potenti come il vicepresidente americano Al Gore. S?, perch? la villa dove Roberto Formigoni festeggiava l'anno nuovo ? considerata "uno dei resort pi? costosi al mondo": una settimana in alta stagione viene oltre 45 mila euro. Stiamo parlando dell'Altamer Resort di Anguilla, isola delle Antille dalle spiagge immacolate, meta di oligarchi russi, emiri arabi e celebrit? statunitensi che si contendono all'asta il privilegio di passare il Natale nelle tre ville dai nomi sofisticati. Ognuna ha cinque camere da letto, sette bagni, ascensore interno, sauna, palestra, piscina privata e arenile riservato: inclusi nel prezzo ci sono i servizi esclusivi di otto tra chef, maggiordomi e camerieri. Insomma, il meglio del meglio per sollazzare il governatore lombardo e i suoi amici per tre San Silvestro consecutivi: un'allegra comitiva di familiari e imprenditori ciellini perch? a lui - come ha declamato in un'irata conferenza stampa - piacciono le vacanze di gruppo.

Quei soggiorni a sette stelle, rivelati su "l'Espresso" da Enrico Arosio due anni fa e mai smentiti, adesso entrano nelle indagini della procura di Milano. I biglietti per il volo del governatore e del fratello con partenza il 27 dicembre 2008 da Malpensa per Parigi - da dove poi decollare per le Antille - sono stati pagati da Piero Dacc?, il gran consulente ciellino che ha incassato decine di milioni di euro per mediare tra i colossi della sanit? privata e il Pirellone. Ma Formigoni & friends non si fermarono a Parigi: quella era solo una tappa verso i Caraibi. Quanto pubblicato da "l'Espresso" trova ora conferma negli atti d'inchiesta. Giancarlo Grenci, il custode dei conti svizzeri di Dacc?, ha descritto ai magistrati i suoi rapporti con il numero uno delle Lombardia e con Antonio Simone, l'ex assessore ciellino ora arrestato: "So che Dacc? e Simone ospitavano spesso sulle loro barche Roberto Formigoni. Tale circostanza mi ? stata riferita da loro stessi. So che facevano le vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin. Anche questo mi ? stato riferito da Dacc?".

Saint Martin ? l'aeroporto caraibico da cui poi si raggiunge Anguilla. Volendo, il resort scelto dal governatore mette a disposizione anche un elicottero per il trasferimento: alla Altamer nulla ? impossibile, basta pagare. Ci sono campi da golf, centri benessere, maneggi. L? ama nuotare Denzel Washington; l? ? andata in scena la rottura del matrimonio tra Brad Pitt e Jennifer Aniston: il golfo turchese di Shoal Bay West ? in cima ai consigli delle riviste pi? glamour del pianeta. Ma per tre anni una delle ville ? stata occupata dalla comitiva Formigoni, con il numero uno della Lombardia che indossava sempre lo stesso bermuda rosa, unico segno di sobriet? in un'atmosfera altamente dispendiosa. Insomma, non erano certo vacanze n? tristi, n? da sfigato, espressioni usate dal governatore contro i cronisti del "Corriere della Sera" che hanno scritto dei biglietti aerei finanziati da Dacc?.?

Il problema ? uno solo: chi ha pagato? Il conto natalizio all'Altamer, incluso il 20 per cento di tasse locali, vini ed extra, in genere sfiora gli 80 mila euro a settimana, tanto da avere meritato gi? nel 2005 la vetta della classifica di "Forbes" sui resort pi? cari del mondo. E cifre simili non si saldano in contanti: se il governatore ha fornito la sua quota, non avr? problemi a scegliere la linea della trasparenza e dimostrarlo ai cittadini. Perch? come Formigoni stesso ha detto: "Alla fine delle vacanze di gruppo immagino vi regoliate come me: si fanno i conti e ognuno paga la sua quota".?

Certo, per un uomo profondamente religioso che ha scelto di vivere secondo i dettami dei Memores Domini, la cerchia alta di Comunione e liberazione, la povert? dovrebbe essere un valore. E infatti non possiede nulla, n? gli viene contestato di avere intascato un solo euro. Oltre ai soggiorni caraibici le cronache per? descrivono crociere in Costa Smeralda su uno yacht da urlo e riposi agostani in una splendida villa sarda, entrambe del solito Dacc?. Poche cose rispetto al patrimonio accumulato dal gran consulente, ora in cella con tre mandati di cattura per avere dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla Fondazione Maugeri: oltre 70 milioni di euro, in parte divisi con Antonio Simone. E quale fosse il vero mestiere di Dacc? ? stato spiegato con chiarezza dal suo fiduciario svizzero: "Risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti per enti che facevano fatica a ottenerli dalla Regione. Questa attivit?, pi? che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che Dacc? aveva in Regione".


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